TRAMA "Fiore Mio (2024)"
"Fiore Mio" è un film che rappresenta un viaggio intimo e profondo nella natura e nell'anima di Paolo Cognetti, scrittore e regista, che vive un'esperienza di scoperta e riflessione sulla sua casa montana. Ambientato nell'estate del 2022, il film si apre con l'incubo della siccità che colpisce l'Italia, soggetto che provoca in Cognetti uno scossone emotivo e una presa di coscienza sulle fragilità dell'ambiente.
Il protagonista, in cerca di un legame profondo con la sua terra, osserva l'esaurimento della sorgente a Estoul, un piccolo borgo situato a 1700 metri sopra il livello del mare, che sovrasta la vallata di Brusson. Questo evento segna un punto di svolta nella sua vita e lo spinge a raccontare non solo la bellezza e la grandezza del Monte Rosa, ma anche le trasformazioni che la montagna e il suo paesaggio subiscono a causa del cambiamento climatico.
Ispirato dalle "36 vedute del monte Fuji" di Hokusai, Cognetti si propone di ritrarre la sua montagna da diverse angolazioni, immergendosi nelle varie sfaccettature della vita che la circonda. Attraverso una narrazione che unisce paesaggi mozzafiato e intime riflessioni personali, il film esplora le connessioni tra l'umano e il naturale, celebrando la presenza dei ghiacciai e della flora e fauna che stanno scomparendo, e invitando lo spettatore a comprendere la fragilità dell'ambiente che ci circonda.
"Fiore Mio" si configura così non solo come un omaggio alla montagna, ma anche come un invito alla responsabilità e alla consapevolezza, trasformando la meraviglia naturale in un monito contro l’indifferenza verso il cambiamento climatico. Con una sensibilità unica e uno sguardo poetico, Cognetti ci porta a riflettere sul valore delle nostre radici e sull'importanza di proteggere il nostro pianeta.